Potete seguirmi anche su fb e twitter

giovedì 30 maggio 2013

Tentativo fallito di tofu, riuscito in un formaggio vegan spalmabile

 Il tofu è un prodotto che si ottiene cagliando il latte di soia. A seconda di cosa si utilizza per cagliarlo si possono ottenere sapore e consistenza diversi. Normalmente si usa il Nigari (cloruro di magnesio) che da un'alta resa, una consistenza più compatta e un sapore più amarognolo. Si può usare il solfato di calcio per un tofu più morbido e ricco di questo minerale. Si possono usare anche aceto di mele o limone. A seconda del tipo di agente si utilizzi per cagliare il procedimento è leggermente diverso. In ogni caso si fa bollire il latte di soia (al naturale), si porta ad una certa temperatura, si caglia. Si lascia scolare con un peso sopra (maggiore è il peso più si compatterà).
Potete anche aggiungere degli aromi dopo averlo cagliato.
L'unica tecnica che ho provato io è quella con l'aceto di mele. Penso di averne messo un po' in eccesso, infatti il sapore è parecchio acidulo. Ho avuto problemi nel compattarlo, perché il canovaccio utilizzato ha una trama un po' troppo larga e ho perso un po' di tofu. Ho anche usato troppo poco latte e probabilmente è più facile compattare una quantità maggiore di tofu.
Alla fine seguendo il procedimento per fare il tofu, è venuto fuori un formaggio spalmabile vegano (quando l'ho fatto assaggiare ai conquilini non ci credevano non fosse formaggio!)

Per fare il tofu con l'aceto di mele:
Mettete a bollire il latte di soia. Fatelo intiepidire (aspettando 15-20 minuti a fuoco spento).
Aggiungete 40-50 ml di aceto di mele per litro di latte (diluite prima l'aceto con un po' di sale e la stessa quantità d'acqua). Mescolate per pochissimi secondi. Lasciate riposare per 5-8 minuti. Filtrate il composto attraverso un telo. Se volete aggiungere erbe aromatiche o spezie fatelo ora.
Chiudete il telo mettendo un peso sopra in modo che si asciughi

Come detto all'inizio non ho ottenuto del vero tofu ma del formaggio spalmabile, forse anche perchè l'ho maneggiato troppo. 


Il sapore comunque è davvero buono (non assomiglia assolutamente al tofu che si compra). 
Se provate a farlo e vi viene compatto o avete qualche consiglio da darmi aspetto i vostri commenti!
Silvia

Gnocchi di okara

La cosa che adoro del fare il latte di soia a casa è che non si butta nulla!
La polpa dei fagioli strizzati (da cui si ricava il latte) è l'okara, ricchissima di proteine e sostanze nutrienti.
Potete riutilizzarla in moltissimi modi (dolci, crocchette, polpette, zuppe ecc..) e su internet troverete valanghe di ricette.
Quella che vi propongo ora è un'idea carinissima per un piatto proteico, mascherato da primo piatto!
La ricetta è semplicissima.
Questa è l'okara
Impastate l'okara con la farina (integrale, senza glutine, 00, quella che volete!)un pizzico di sale, un goccio d'acqua fino ad ottenere una palla compatta. Più è la farina, rispetto l'okara, più saranno morbidi e meno dolciastri gli gnocchi. Per velocizzare l'operazione formate dei salsicciotti e quando l'acqua bolle tagliateli e butatteli direttamente in acqua.
Lasciateli cuocere da quando salgono a galla una decina di minuti (assaggiateli per sicurezza).Più sono grossi più è lunga la cottura.


Potete condirli come preferite! (Io di solito uso un bel sughetto piccante al pomodoro e basilico fresco).
Se volete colorarli usate il pomodoro concentrato, curcuma ecc..
Ottimi!

Silvia

Latte di soia autoprodotto buonissimo!

Oggi ho fatto 3 esperimenti con la soia gialla: latte di soia (nuova ricetta), tofu aromatizzato, maionese veg e okara con cui ho fatto gli  gnocchi!
La cosa bella è stato preparare tutto contemporaneamente, infatti il tofu (ho commesso qualche errore e sembra più che altro formaggio spalmabile), la maionese e l'okara  li ho fatti  a partire dal latte di soia autoprodotto. La vecchia ricetta proprio non mi piaceva e poi era troppo lunga la cottura che mi sembrava uno spreco (di gas oltre che di tempo). Questa ricetta non ha assolutamente il retrogusto di fagiolo! Ottima! L'ho letta da qualche parte ma non ricordo assolutamente dove.
Per fare circa un litro di latte:

  • 75g di fagioli di soia gialla biologica senza OGM
  • 1litro d'acqua
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 pezzetto (0,5cm circa) di stecca di vaniglia
  • 1 pizzico di sale integrale
Procedimento:
Mettete la soia a bagno per circa 24h cambiando l'acqua ogni volta che lo ricordate.
I fagioli cambieranno completamente forma (da rotondi alla classica forma di fagiolo).Scolateli.
Riscaldate  1 litro d'acqua e cominciate a frullare i fagioli con l'acqua calda (tutto a crudo quindi).Filtrate il liquido ottenuto mettendo un canovaccio sullo scolapasta, che a sua volta è sopra una pentola.
Quando avrete filtrato tutto, cominciate a "mungere" il canovaccio fino ad ottenere una polpa asciutta. 
La polpa ottenuta è l'okara, (proteica e ricca di fibre) da mettere di lato per altre ricette (potete anche congelarne varie porzioni). Cuocete il latte con lo zucchero e la vaniglia per 15 minuti circa a fuoco basso. Se dovete fare preparazioni salate come il tofu o la maionese, preparate a parte l'infuso di vaniglia e zucchero, cuocendo tutto il latte insieme e passate poi solo la quantità di latte che vi serve per la colazione, nel pentolino con l'infuso (facendolo cuocere altri  5 minuti)
E'buonissimo!! Sembra proprio quello comprato!
Se avete spazio, potete anche farne tanto e congelarlo. In ogni caso mantenete la proporzione (150g :1.8l=la soia che mettete a bagno: quantità di acqua in litri da usare).
Io dato che volevo fare anche altre preparazioni ne ho fatto direttamente quasi 2 litri (150g di soia per 1.8 litri d'acqua). Se volete fare un bel panetto di tofu, potete fare anche 4-5 litri di latte direttamente.  Con la cottura un po' di acqua evapora, potete anche aggiungerne un po' per ricavare una bottiglia di latte.

Se confrontate l'immagine con quella del vecchio latte, vedrete che è moooolto più bianco questo! :)
Ricapitolando il trucco è tenere la soia a bagno per 12-24h, frullare i fagioli crudi, filtrarli e cuocere solo l'acqua ottenuta (e non i fagioli!)

Note: questo latte non contiene particolari quantità di calcio. Quello acquistato può contenere delle fonti di calcio addizionate.
Silvia

Maionese vegana buonissima!

Oggi ho fatto per la prima volta la maionese vegana. La ricetta è praticamente la stessa della panna (ma non ho ancora provato a farla) e si fa più o meno ad occhio, fino ad ottenere la consistenza desiderata. Aggiungete più olio per solidificare e aggiungetelo sempre a filo.
Potete usare l'olio che preferite a seconda dei vostri gusti e di quanto volete "forte" il gusto della maionese (credo che qualcuno usi chiamarla veganese eheh).
Il procedimento è velocissimo oltre che semplicissimo. Rispetto la maionese con le uova fatta a casa, può durare più  a lungo in frigo. Potete anche inserire spezie o erbe aromatiche per ottenere maionese sempre diversa e potete conservare in freezer un bicchierino di latte di soia al naturale, in modo da poterla preparare all'ultimo minuto :)

Ingredienti:

  • latte di soia al naturale (per mezzo barattolo, ne bastano 50 ml)
  • limone (o aceto di mele o entrambi)
  • sale
  • olio (secondo me è più buona se si usano metà olio di semi di girasole e metà extravergine d'oliva
Procedimento

Mescolate il latte, col sale, il succo di limone filtrato o 1 cucchiaino d'aceto (o entrambi). Usate il frullatore ad immersione in un bicchiere stretto e lungo e versate a filo l'olio. Continuate a frullare muovendo il frullatore in su e in giù. Più olio mettete, più il composto sarà sodo. Assaggiatela e aggiustatela di sale, elementi acidi, regolatevi sul tipo di olio che volete aggiungere.

E' perfetta!Nessuno aveva capito che era senza uova e assomiglia tantissimo alla maionese classica fatta a casa.

Silvia



lunedì 27 maggio 2013

Documentario Food, inc

Ormai quando non c'è nulla di degno di nota in tv, parto con un documentario!
Ho visto questo durante il pranzo di oggi :)
Come al solito faccio un riassuntino, ma consiglio di guardarlo!
http://www.youtube.com/watch?v=jgciYIgWO8w
Il documentario mostra come vengono prodotti molti degli alimenti che mangiamo (anche se riguarda in modo specifico l'industria alimentare americana).Il problema è sempre lo stesso. Ci danno da mangiare spazzatura!
 Mi ha colpito molto la parte in cui si parla di E.coli. L'Escherichia Coli è un batterio innocuo, presente nel nostro intestino e in quello degli animali a sangue caldo, necessario per la digestione corretta del cibo. Il problema è che ci sono alcuni ceppi di questo batterio che possono produrre tossine in grado di uccidere l'uomo (vi ricordate le morti in Germania nel 2011 causate da questo batterio?). Questi ceppi si trovano in alimenti o acque contaminate da feci (quindi magari poi nei vegetali), in carni infette non adeguatamente cotte e nei latticini non adeguatamente trattati. Spesso si formano questi ceppi proprio nell'apparato digerente delle mucche costrette a mangiare mais o soia invece che erba (ricordo che sono erbivori ruminanti), oltretutto parecchio resistenti per la presenza di antibiotici nel mangime. Si è visto che basterebbe lasciar mangiare alle mucche erba per 5 giorni per evitare la proliferazione del patogeno, smaltendo l'80% del batterio, ma si preferisce ingrassarle velocemente con l'abituale mangime ed eventualmente trattare le carni con AMMONIACA e IDROSSIDO DI AMMONIO! (parlano di questo procedimento a 0:35). Come sempre l'unica cosa che importa alle grandi industrie è fare soldi! Lasciano le mucche degli allevamenti intensivi nei loro escrementi e vengono portate in queste condizioni nei mattatoi, così il rischio di contaminazione è altissimo!
I controlli alimentari sono inefficaci. Ne1972 l'FDA (ente governativo statunitense) che controlla cibo e farmaci aveva eseguito 50.000 controlli sugli alimenti, nel 2006 solo 9164!
In America, una donna che ha perso un figlio piccolo dopo aver mangiato un hamburger contaminato da E.coli, sta lottando per aumentare la sicurezza alimentare. (Quando hanno saputo della contaminazione, l'azienda ha ritirato della carne 16 giorni dopo la morte del bambino!). In onore di questo bambino nacque la proposta di  "legge Kevin" che dovrebbe attribuire al Ministero dell'Agricoltura il potere di chiudere gli impianti da cui esce ripetutamente carne contaminata.Questa legge non è mai stata approvata!
Si parla anche di quanti zuccheri e schifezze ci siano nei cibi pronti e in quelli più economici,  tanto che hanno calcolato che 1 americano su 3 nato dopo il 2000, si ammalerà di diabete di tipo 2 in giovane età e che nelle minoranze etniche si arriverà a 1 su 2!
L'altra cosa che mi ha compita riguarda la Monsanto e gli OGM(da 1:00 in poi). Nulla di nuovo. Se qualcuno non compra le loro sementi e si ritrova con delle piante OGM che crescono spontaneamente nel proprio territorio si ritrova in cause legali da milioni di dollari (che ovviamente non può sostenere). Se qualcuno cerca di conservare le sementi tradizionali si ritrova in battaglie legali da milioni di dollari (che anche in questo caso non può sostenere). Esiste un'apposita squadra di investigatori privati e un numero verde, che la Monsanto utilizza proprio per trovare chi cerca di opporsi alle sue politiche (conservando le sementi ad esempio) e riesce ad entrare in possesso dei registri privati degli agricoltori per seguirne i movimenti. E' spaventoso!!

Dopo un'ora e venti di filmato, penserete benissimo siamo nella m*! C'è qualcosa che possiamo fare?
Per fortuna viene lanciato un messaggio bellissimo alla fine, lo ricopio:

"Per cambiare le cose potete esprimere la vostra preferenza 3 volte al giorno.
Acquistate prodotti da aziende che trattano i lavoratori, gli animali e  l'ambiente con rispetto.
Quando fate la spesa al supermercato scegliete prodotti di stagione, acquistate cibi biologici, informatevi sul contenuto degli alimenti, leggete l'etichetta.Siate consapevoli di ciò che comprate.I prodotti alimentari percorrono in media 2000km al prodottore al consumatore. Acquistate prodotti locali. Comprate nei mercatini degli agricoltori.Fatevi un orticello (anche piccolo). Cucinate i pasti in famiglia e mangiate insieme. Tutti hanno diritto a cibo sano.  Chiedete ai dirigenti scolastici di garantire cibo sano. [...]
 Potete cambiare il mondo ad ogni boccone."

sabato 25 maggio 2013

Film-Documentario Meat the Truth

Ho visto questo bellissimo documentario. Tanti sono i motivi per guardarlo: curiosità, voglia di aumentare il proprio bagaglio culturale, sensibilità, amore per gli animali. Non importa che vogliate diventare vegetariani, vegani o solo ridurre il vostro consumo di carne. Non importa che per voi sia più importante la vostra salute, il bene del pianeta o i diritti degli animali. Questo video dovrebbero vederlo tutti. http://www.youtube.com/watch?v=FzLlfyabx8k
Per chi non avesse voglia di guardarlo faccio solo un breve riassunto (o almeno ci provo :D)
Riporto solo qualche dato che mi ha più colpita, ma che forse se state leggendo questa pagina già conoscete.
Le conseguenze dell'effetto serra sono visibili anche senza bisogno di guardare documentari. In Italia a fine maggio ci sono state neve e grandine. Il riscaldamento globale è per la stragrande maggioranza causato dall'attività dell'uomo: da una parte aumenta la produzione di CO2, dall'altra si riducono quei sistemi che assorbono CO2 (gli alberi). (Senza tener conto della grande quantità di sostanze tossiche presenti nell'acqua, nell'aria e nella terra).
Di tutto questo inquinamento, i mezzi di trasporto  sono responsabili solo per un 13%.
Quindi tutte le macchine, i trattori, i camion, gli aerei, le navi, gli scooter del mondo sono causa del 13 % dell'inquinamento.
Il 18 % è causato dal consumo di carne.
Come? Innanzitutto le mucche producono enormi quantità di gas metano e di rifiuti organici che inquinano il suolo e le falde acquifere. Gli animali devono essere allevati, trasportati, macellati, confezionati e poi ancora trasportati fino ad arrivare ai supermercati. Ma gli animali devono anche essere nutriti. Vengono allora distrutte enormi aree di foreste per seminare granaglie (soprattutto soia) da dare agli animali. Distruggendo le foreste si ha anche una riduzione della biodiversità ovviamente. Per un kg di manzo, si calcola ci vogliano circa 7kg di cereali. Quindi è sicuramente un modo molto svantaggioso per ricavare proteine. Oltretutto più del 50% di queste coltivazioni è destinato all'allevamento animale, mentre una grande parte di popolazione mondiale muore di fame.

In un anno, si è calcolato in Olanda, che una mucca produce tanto gas quanto una macchina che percorre la circonferenza  della Terra più di una  volta e mezzo!

Hanno anche analizzato cosa succederebbe se la popolazione degli Stati Uniti fosse vegetariana per tot giorni la settimana ed il risultato è straordinario. Se tutti gli americani  fossero vegetariani per:

  • 7 giorni su 7: sarebbe come togliere dagli Stati Uniti TUTTE le automobili
  • 6 giorni su 7: sarebbe come ridurre a 0 il consumo di energia elettrica di TUTTE  le case americane
  • 5 giorni su 7:sarebbe come piantare 13 miliardi di  alberi e lasciarli  crescere 
  • 4 giorni su 7:sarebbe come se si dimezzassero i consumi domestici  di elettricità, gas, petrolio, kerosene 
  • 3 giorni su 7:sarebbe come se si sostituissero tutte le auto americane con quelle elettriche
  • 2 giorni su 7:sarebbe come sostituire tutti gli elettrodomestici delle case americane con quelli a risparmio energetico
  • 1 giorno su 7:sarebbe come risparmiare 90 milioni di biglietti aerei NY -Los Angeles
Un vegetariano che guida una Hummer, inquina meno di un carnivoro con un'auto elettrica!
Purtroppo da sempre, quando aumenta la ricchezza aumenta anche il consumo di carne, questo significa che in Cina la tendenza al consumo di carne è in aumento (per emulazione del  nostro modello di vita). r

Oltre alle conseguenze ambientali e sociali (le grandi industrie della carne hanno distrutto i piccoli proprietari, spesso portandoli al fallimento e prendendo i loro terreni ) dobbiamo ricordare anche il modo in cui questi animali sono allevati. La maggior parte non ha mai visto la luce del sole. I maialini ancora cuccioli vengono castrati senza anestesia. A galli e galline viene tagliato il becco per evitare fenomeni di aggressività e di cannibalismo (causato dallo stress di una vita terribile). I pulcini che non servono finiscono vivi in un frullatore. Le mucche (che come tutti i mammiferi producono latte solo per i cuccioli)   vengono continuamente ingravidate, allontanate dai cuccioli (che non vengono svezzati dalle madri ma da latte artificiale) e munte con un sistema meccanico parecchie ore al giorno. Soggette a continue mastiti e infezioni, perdono grandi quantità di pus che finiscono nel latte (che poi viene filtrato, ma che per regolamentazione può comunque contenerne una certa quantità). 
E se non vi interessa neanche il benessere degli animali pensate alla vostra salute.

I prodotti animali sono ricchissimi di grassi saturi, che causano le patologie cardiovascolari. Ma non solo. Il consumo di carne aumenta ad esempio il rischio di cancro al colon. Le carni prodotte in maniera industriale contengono anche tantissimi farmaci  e ormoni dati agli animali per resistere alle terribili condizioni di vita. 
I vegetali contengono tutte le sostanze che servono al nostro organismo per vivere in salute. Recenti studi stanno ad esempio correlando l'osteoporosi ad un uso eccessivo di prodotti animali (latte compreso), infatti è molto presente nei Paesi ricchi. 

Smettiamola di incolpare gli altri dell'inquinamento e ricordiamo che ogni nostra azione ha una conseguenza, anche  a tavola!


mercoledì 22 maggio 2013

Biscotti vegani simil-Mustazzola!

Chi è delle mie parti conosce i biscotti Mustazzola, tipici biscotti da forno pieni di sesamo. Sono tra i miei preferiti!!
Ieri ho provato a riprodurli a casa. I mustazzola in realtà contengono il vino cotto che dà il colore ambrato, e il tipico retrogusto.Potreste provare anche a fare i  Regina che  invece sono chiari e non hanno cannella. In ogni caso il sapore di sesamo mi fa impazzire!
La ricetta è semplicemente una variante, inventata ieri, dei biscotti vegani di cui avevo già parlato.

Ingredienti:

  • 20 g di cacao (per il colore scuro)
  • 100g di farina integrale
  • 130 g di farina 00 (o potete fare 230 di farina, l'importante è avere sempre 250 g di parte secca)
  • 100g di zucchero
  • 1/3 di bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • 50g di olio di semi
  • 80g d'acqua
  • semi di sesamo tostati (io li ho comprati dal panificio sotto casa a Trapani)
  • cannella in polvere a piacere
Come vedete la ricetta base è sempre la stessa!!

Procedimento:
Il solito. Mescoltate gli ingredienti secchi, poi i liquidi. Impastate fino a che il composto è elastico. Fate i biscotti, in modo che non siano troppo sottili (o saranno secchi). Impanateli nel sesamo, schiacciandoli un pò!
Cuocete a 180°, girando la teglia e capovolgendoli a metà cottura. Circa 20 minuti in forno e sono pronti quando fanno rumore di vuoto battendoli con la forchetta.

Fa-vo-lo-si!!


ps-ovviamente il sapore non è uguale a quelli "originali" ma sono molto simili e in ogni caso strabuoni!

Silvia

lunedì 20 maggio 2013

Citrato di sodio

Vi scrivo la ricettina del citrato di sodio nel caso vogliate preparare la versione completa del detersivo da bucato. Lo scopo del citrato è quello di evitare la precipitazione di sali sul tessuto con conseguente ingrigimento dei panni , migliorando quindi  l'efficacia del detersivo.

Questi sono gli ingredienti per un flaconcino piccolo, ma potete tranquillamente raddoppiare le dosi (non ha alcun problema di conservazione):


  • 700 ml di acqua distillata
  • 180 g di acido citrico
  • 250g di bicarbonato
Procedimento:
In un recipiente capiente (i bordi devono essere molto alti) sciogliete l'acido citrico nell'acqua distillata. Aspettate che si sia sciolto e cominciate ad aggiungere pochissimo bicarbonato (meno di un cucchiaio). Si formerà tantissima schiuma che potrebbe uscire dal contenitore, state attenti e aspettate che la schiuma svanisca. Aggiungete un altro pochino di bicarbonato e così via finché  non avrete utilizzato tutto il bicarbonato. Potrebbe rimanere un residuo di bicarbonato, lasciate riposare la soluzione e si assorbirà completamente. Potete anche girare di tanto in tanto la soluzione.
Quando sarà tutto omogeneo senza residui e mescolando non si sentirà più frizzare, potete imbottigliarlo.

Avvertenze: usate contenitori e palette non ossidabili , quindi vanno bene legno, plastica, acciaio inox, vetro. No assolutamente l'alluminio.
Silvia 


Detersivo lavatrice liquido ecologico 2° versione

Come già detto, avevo deciso di sostituire il detersivo lavatrice che avevo fatto precedentemente perchè non mi convinceva dal punto di vista "chimico". Ho fatto allora tante ricerche e vi metto i link  qui e qui.
Ovviamente affinché il detersivo lavatrice sia ecologico, dovete procurarvi sapone di marsiglia ecologico (potete anche cercarne l'inci su internet. non fidatevi delle scritta biodegradabile perché tutto si degrada, bisogna solo capire se si degrada in fretta e se è tossico per gli organismi acquatici).

Ingredienti:

  • 50g di sapone di marsiglia
  • 70g di soda da bucato (non caustica!)
  • 1.4 litri /kg  di acqua
  • 150 g di detersivo per i piatti ecologico
  • 350 g di citrato di sodio liquido (la ricetta qui
Procedimento:
Tagliate il sapone a scaglie, mettetelo in una pentola capiente con 1.4 litri di acqua. Fate cuocere a fuoco basso fin quando il sapone non è sciolto. Aggiungete la soda quando la soluzione comincia a raffreddarsi un po'. Mescolate di tanto in tanto. Lasciate riposare tutta la notte.
La mattina troverete una specie di gel. Rompetelo con un cucchiaio e aggiungete il citrato di sodio. Frullate tutto col frullatore ad immersione. Aggiungete il detersivo per i piatti e date un'altra frullatina veloce.
Il detersivo è pronto! Ci vogliono circa 15 minuti effettivi per prepararlo.
Se usate un "vero" sapone di marsiglia artigianale, vi servirà molta meno acqua per renderlo liquido.

Note:
Gli ingredienti per un buon detersivo sono questi, però potete cambiare le proporzioni. Vi metto ad esempio il link della ricetta a cui mi sono ispirata qui . 
 La quantità di citrato dipende dalla durezza dell'acqua che potete controllare tramite questo sito .
Si calcola circa un 10% di citrato per acqua dolce e circa un  20%  per acqua dura. 

Io uso circa 40 ml di detersivo  per lavaggio nel cestello e aggiungo altri 40-50 ml di candeggina gentile ecologica .
Nel caso di bucato sporco "da sgrassare" potete aggiungere della soda nel cassettino, o fare un detersivo forte con più soda da usare solo per bucati sporchi e tessuti resistenti.
Buon lavaggio!!
Silvia

giovedì 16 maggio 2013

Vegani per un giorno!

Come detto tante volte sono "semivegetariana" . Ad esempio non compro carne né derivati da 2 mesi, anche se mi è capitato di mangiare qualche salume magari offerto dai miei coinquilini. Ho mangiato pesce solo 2 volte l'ultimo mese e uova idem. Non c'è bisogno di prendere una certa strada o entrare in una definizione per dare il proprio contributo. So che ogni fetta di carne che non compro aiuta il pianeta. Tutti possono decidere di non comprare una fetta di carne o un derivato animale, almeno ogni tanto, e fare qualcosa di grande anche con così poco. La LAV (Lega Anti Vivisezione) e L'Erbolario, lanciano una bellissima iniziativa : il Mercoledì Veg. Ovvero un giorno alla settimana da dedicare all'ambiente e a noi stessi, con una dieta vegana (nessun tipo di prodotto animale) e perché no, anche alla scoperta di nuovi sapori.
Vi riporto i dati presi proprio dal loro sito, ma che potete confrontare qui.  Per 1 kg di carne di manzo (tenendo conto di tutti i processi necessari ) si arrivano ad utilizzare 15.500 litri di acqua . Si 1 Kg di carne di manzo  = 15.500 litri d'acqua! Con la stessa quantità d'acqua si possono produrre 4,5 kg di riso, o 12kg di grano o 86 kg di pomodori o 52 litri di latte di soia.  Se sostituissimo quel kg di carne con la stessa quantità di proteine vegetali, una volta a settimana potremmo avere davvero un grosso impatto sull'ambiente! Ovviamente oltre i 15500 litri d'acqua, vengono usati 7kg di alimenti vegetali (coltivati nel sud del mondo, a scapito di tutte le popolazioni che muoiono di fame) e vengono immessi nell'atmosfera 36,4 kg di Co2.
Se una sola  persona fosse  vegano un giorno a settimana per un anno, risparmierebbe l'equivalente del consumo di una lampadina accesa ininterrottamente per 277 giorni!
Se tutti gli italiani aderissero al MercoledìVeg, in un anno  si risparmierebbe l'acqua di  3.208.104 piscine olimpioniche  (circa 9.624miliardi,  312milioni di litri d'acqua) e l'equivalente di emissioni di Co2 prodotte da un suv che percorre 1 miliardo e 600milioni di km!

Ecco un velocissimo filmato interessante :  http://tv.saicosamangi.info/video/ecologia-della-nutrizione/effetto-serra-costi-carne-risparmio-vegan/

Non dobbiamo stravolgere le nostre vite per fare grandi cose! E per chi avesse dei dubbi del tipo "e cosa dovrei mangiare?" , siete sicuri che mangiare carne cucinata in modi diversi sia più vario??
Vi lascio questi link http://www.vegan3000.info/ http://www.veganhome.it/ricette-vegan-home.pdf almeno per qualche spunto, dato che ci manca l'immaginazione!
Silvia

mercoledì 15 maggio 2013

Come vengono prodotte le uova

In che condizioni vengono prodotte le uova che compriamo?
Ve lo siete mai chiesti?
Le galline ovaiole sono stipate in gruppi, all'interno di gabbie dove l'unico movimento possibile è l'allungamento del collo (non possono neanche aprire le ali). Le gabbie sono in pendenza, in modo tale che le uova rotolino direttamente in un canale e quindi le galline sono in perenne lotta per non scivolare. Le galline vivono in ambienti illuminati tutto il giorno, in modo tale che non perdano tempo a dormire e siano più produttive. In queste condizioni compaiono disturbi gravi, quali immunodepressione (e per questo vengono imbottite di medicinali e antibiotici)  e cannibalismo (mangiare le compagne di gabbia). Per evitare quest'ultimo "inconveniente" viene effettuato il taglio del becco (pratica dolorosissima). Dopo 15 mesi di questa vita orribile, viene portata al macello come carne di seconda scelta. ( In natura avrebbe vissuto 10 anni). Intanto queste galline vengono fatte riprodurre. Se nascono pulcini femmine, queste faranno la vita della mamma. Se invece sono maschi, possono essere allevati per andare al macello o se troppi possono essere soppressi subito. Per sopprimere grandi quantità di pulcini esiste un metodo di abbattimento autorizzato che consiste nel mettere i pulcini in un frullatore. Il Dlgs 333/98 "per ridurre le sofferenze"  autorizza l'abbattimento dei pulcini mediante un dispositivo munito di lame a rapida rotazione, di capacità  tale che tutti gli animali vengano direttamente uccisi.
Ecco l'allegato G, così potete leggerlo coi vostri occhi qui .
Quando comprate le uova, guardate il codice sulla confezione:

  • codice 3: allevate in gabbia
  • codice 2: allevate a terra (ma con le stesse orribili condizioni)
  • codice 1: all'aperto (ma pur sempre in modo intensivo e non naturale)
  • codice 0: all'aperto estensivo 

Nell'allevamento intensivo, vengono utilizzati mangimi di scarsa qualità spesso addizionati a componenti nocive (tipo olio biodisel) che ovviamente poi mangiamo noi con le uova.
Dal  1 giugno il regolamento UE 56/2013 permette l'uso di farine di origine animale (quindi carcasse di altri animali) nel mangime di maiale, pollame e pesci.  ( e quale sicurezza abbiamo sull'origine di queste farine? non è bastata la mucca pazza???)

Cosa possiamo fare noi?
Innanzitutto ridurre il consumo. Spesso le uova vengono utilizzate in tante ricette senza che siano davvero necessarie (pasta, biscotti, torte, polpette...)  e vi assicuro che non metterle in certe preparazioni non ne abbassa la qualità ( e riduce il colesterolo).
Comprate le uova da un produttore di fiducia (un contadino vicino casa ad esempio) o tramite un gruppo GAS. Se non avete altra possibilità comprate le uova biologiche (codice 0)
Le uova biologiche garantiscono un maggior benessere per gli animali, un'alimentazione più sicura (niente OGM nei mangimi), e quindi anche una maggiore qualità per noi consumatori.

Potete fare anche qualche ricerca su youtube e vedere coi vostri occhi le cose orribili che permettiamo ogni volta che compriamo un uovo...
Silvia

domenica 12 maggio 2013

Cosa deve contenere un buon detersivo lavatrice autoprodotto e consigli per un buon lavaggio ecologico

Da gennaio ad ora ho fatto tantissime ricerche per capire come si può ottenere un detersivo lavatrice non improvvisato, ma equivalente ad uno acquistato.
Finalmente sono arrivata a dei risultati soddisfacenti!
Per tutti gli approfondimenti consiglio questi siti: http://forum.promiseland.it/  (nella sezione cosmetici e prodotti biodegradabili il moderatore è Fabrizio Zago , chimico industriale, consulente Ecolabel), http://forum.saicosatispalmi.org , http://lola.mondoweb.net/

Innanzitutto si può scegliere la formulazione in polvere e quella liquida, io consiglio la seconda soprattutto se fate lavaggi con acqua fredda o brevi.
In ogni caso il detersivo deve contenere:

  • Tensioattivi (servono a intrappolare lo sporco e a "trascinarlo" fuori dal tessuto). Questi si possono introdurre tramite il comune detersivo per i piatti (ovviamente a basso impatto ambientale o il nostro detersivo non sarà ecologico)
  • Sequestranti/addolcitori . Tolgono la durezza dell'acqua togliendo i sali di calcio e magnesio ed evitano la precipitazione dei cristalli sui tessuti. Possiamo fare in casa facilmente un sequestrante, che prende il nome di citrato di sodio
  • Un alcalinizzante che aiuti il lavoro del del tensioattivo e la conservazione del detersivo (un territorio basico ostacola la crescita batterica). La soda solvay (carbonato di sodio) serve proprio a questo e funziona da sgrassatore
  • Un sapone (in questo caso di marsiglia). Il sapone industriale si scioglie con un rapporto troppo elevato (1:20) per cui da solo non può lavare bene. Per questo motivo mettere il solo sapone in lavatrice non basta. Oltretutto il sapone si lega al calcio e al magnesio, sali insolubili che si formano in quantità sempre più alte a seconda della durezza dell'acqua. Questi sali possono a lungo andare ingrigire i tessuti su cui si depositano   Metto anche il link per conoscere la durezza dell'acqua nella propria zona. Proprio per sciogliere questi sali dobbiamo fare il sequestrante!Inoltre in lavatrice il sapone  servirà a formare meno schiuma, che potrebbe invece rompere la lavatrice e lavare meno i panni (perché attutisce l'azione meccanica della lavatrice)
Per igienizzare e rendere i capi più bianchi in modo ecologico si può utilizzare la candeggina gentile, come additivo in ogni lavaggio. Si aggiunge direttamente nel cestello, in un misurino (il detersivo in un altro), oppure si può versare nella vaschetta per il candeggio. Non scolorisce i tessuti, ma per capi delicati consiglio la prova in un angolo nascosto. 

L'ammorbidente si può sostituire con una soluzione di acido citrico. Questa soluzione ha il vantaggio di essere economica, anticalcare, ecologica. Se comprate l'ammorbidente ecologico assicuratevi che abbia Esterquat una molecola ammorbidente di origine vegetale o animale, che è a basso impatto. (cercatela anche nel balsamo per capelli!)

Un appunto riguarda l'uso di bicarbonato come anticalcare. E' scritto sulla confezione. E' scritto sul sito. E' sostenuto da molti. In realtà il bicarbonato può facilitare la rimozione di calcare legandosi al calcio e al magnesio, ma non lo può eliminare perché basico come il calcare.Per eliminare il calcare ci vuole un acido. L'acido in questione può essere l'aceto o l'acido citrico. 
E' stato realizzato  un test di impatto ambientale riguardo l'acido acetico (contenuto appunto nell'aceto) e l'acido citrico. Si è visto che per neutralizzare l'1% di acido acetico servono 1667 litri d'acqua, con la stessa quantità di acido citrico ne servono solo 31,3. Quindi l'acido citrico è 53 volte meno impattante dell'acido acetico.Si è visto anche che l'acido acetico è più corrosivo sulle superfici metalliche, può quindi rilasciare molecole di metalli . Meglio quindi usare l'acido citrico nei nostri detergenti per la casa!

Come rendere più efficace il lavaggio
  • Anche i detersivi commerciali spesso non tolgono completamente le macchie. L'unica cosa che potete fare è pretrattare. Basta usare una saponetta di marsiglia e strofinare un po' prima del lavaggio in lavatrice.Nel caso di macchie ossidabili, potete anche procedere con un'ammollo in acqua e candeggina gentile. In questo caso, più è lungo il tempo di ammollo, maggiori risultati si possono ottenere (l'acqua calda facilita l'operazione)
  • Non riempite troppo la lavatrice. I capi hanno bisogno di sbattere contro le pareti. Tenete conto della capacità della vostra lavatrice (se dice 5kg, 5 kg devono essere)
  • Potete usare al posto del tappo col detersivo due palline da tennis, aperte con un coltello. Queste, inserite nel cestello,  potranno contenere il detersivo, aumenteranno la forza meccanica della lavatrice e funzioneranno da ammorbidente perché ridurranno la carica elettrostatica
  • Stendete i capi al sole. Rende il bianco più bianco e aiuta a togliere molte macchie (spesso fotolabili)
Consigli "ecologici"
Evitate di lavare i capi troppo spesso, oltre ad essere un consumo di risorse rovina i tessuti.
Evitate di fare lavaggi con acqua troppo calda. Serve davvero? Lavare oltre i 60° ha davvero poco senso. Spesso basta l'acqua fredda.
Non usate troppo detersivo, non pulisce di più! Se non lavate i capelli per un anno non è che  poi fate 10 passate di shampoo per recuperare! 
Non mettete troppo ammorbidente. Siamo drogati dai profumi industriali. Ormai per noi un buon ammorbidente deve lasciare la scia per tutta la casa. In realtà non dovrebbe essere così. I capi dovrebbero semplicemente fare odore di pulito, non soffocare la gente! Seguite le indicazioni sul flacone se comprate l'ammorbidente e non esagerate, anche il più ecologico ha un certo impatto ambientale.

Su internet ho trovato una ricetta che contiene tutti i requisiti per un buon detersivo lavatrice, ma contiene troppo detersivo per i piatti. Faccio un pò di esperimenti e vi farò sapere :)

Silvia


sabato 11 maggio 2013

Latte d'avena autoprodotto

Non riesco proprio ad eliminare i latticini dalla mia dieta, ma sono riuscita a ridurli notevolmente. La mattina bevo solo latte vegetale, i dolci li faccio solo nella versione vegana e quando posso evito di aggiungere i derivati del latte nelle preparazioni. Il latte vegetale però spesso ha un prezzo spropositato (anche oltre i 2 € al litro!) così sto facendo vari esperimenti, per cercare di ottenere un latte buono come quello acquistato.
Il latte di soia autoprodotto non mi fa impazzire, molto più buono è sicuramente quello d'avena!
Il procedimento è semplicissimo e veloce e la resa è piuttosto buona. Diciamo che se quello acquistato merita un 10, con questa versione arrivo a 8. Continuerò a fare esperimenti fino a quando questo latte non sarà perfetto!
Esistono due  versioni, una con i fiocchi d'avena, l'altra coi chicchi. Purtroppo non sono riuscita a comprare ancora i chicchi quindi ho provato solo la versione coi fiocchi.
I fiocchi d'avena si trovano nei supermercati, negli hard discount, nei negozi di prodotti naturali e biologici. Al massimo ho comprato 500g a  2€ , ma con questa quantità fate quasi 10 litri di latte, quindi in ogni caso il risparmio è decisamente notevole!
Vi consiglio assolutamente di comprare una stecca di vaniglia (supermercati nel reparto spezie o prodotti per la preparazione di torte, negozi biologici, erboristerie) anche se il costo può essere un po' elevato, (anche più di 2€ a bastoncino)infatti ne basta un pezzettino piccolo per ogni litro di latte.
Ho provato varie versioni trovate su internet, ma nessuna mi soddisfaceva!
Una diceva di bollire i fiocchi: non fatelo, diventa una pappetta di amido e sembra di bere brodo di riso!
Un'altra diceva di lasciare i fiocchi nell'acqua calda...  e di nuovo brodo di riso (ma più annacquato).
Sicuramente la versione migliore è a freddo!
Io e la mia amica Meg, abbiamo fatto tantissimi tentativi per arrivare a questa ricetta:
  • 50g di fiocchi d'avena
  • acqua
  • un cucchiaio di zucchero o di dolcificante naturale (il miele può lasciare un retrogusto acidulo)
  • un pizzico di sale marino (meglio integrale)
  • un pezzetto di stecca di vaniglia (4-5 mm)
Preparate un decotto di vaniglia con lo zucchero o il dolcificante, facendo bollire circa mezzo litro d'acqua per 5-6 minuti e lasciando in infusione la vaniglia per una decina di minuti.
Versate l'acqua in una caraffa graduata e allungatela fino ad arrivare ad 1 litro totale. Mettete il litro d'acqua in una ciotola coi bordi alti. Versate nella ciotola con l'acqua (e il pezzetto di vaniglia) 50 g di fiocchi d'avena e un pizzico di sale.
Lasciate ammorbidire i fiocchi (un'oretta circa). Frullate tutto con il frullatore ad immersione e lasciate ancora  tutto a riposare .





Usando un canovaccio con la trama non molto fitta, filtrate il latte e strizzate benissimo il canovaccio.




Date un'altra frullata e il latte è pronto!




Vi consiglio prima di lanciarvi in questa operazione di bere magari una volta il latte del supermercato, in modo da orientarvi sul gusto e la consistenza che dovreste ottenere. Nelle confezioni acquistate, spesso tra gli ingredienti c'è l'olio di semi, forse potrebbe rendere il latte più corposo ma non ho ancora provato! Questo latte si mantiene 3-4 giorni in frigorifero. Ci vogliono circa 2 ore e mezza per prepararlo, ma il tempo effettivamente impiegato sarà di 15 minuti al massimo. Io solitamente lo preparo durante la cena.


Silvia

Candeggina gentile ECOLOGICA!

Non stiamo assolutamente parlando della porcheria tossica, inquinante e puzzolente che vendono al supermercato! Quella che usiamo comunemente come candeggina è una soluzione con ipoclorito di sodio. Il cloro che contiene,  rovina la lavatrice (ossida l'acciaio inox!), rovina i colori, i tessuti  ed è altamente pericolosa per l'ambiente e altamente tossica per gli organismi acquatici! Ovviamente per organismi acquatici non pensate solo ai pesci, ma dovete considerare tutto l'ecosistema!
Esiste invece una candeggina gentile che disperdendosi nell'ambiente libera solo acqua e ossigeno: l'acqua ossigenata.
Questa candeggina (inodore) si può aggiungere al normale lavaggio come disinfettante e sbiancante, ma anche come antimuffa e per disinfettare il bagno. Bisogna comprare l'acqua ossigenata a 130 volumi (la trovate nei fai da te, ferramenta ben forniti e in tutti i posti dove vendono materiale per lavorare il legno). A 130 volumi è irritante, quindi bisogna maneggiarla coi guanti (quelli per lavare i piatti vanno benissimo) con attenzione e lontano da superfici delicate. Non preoccupatevi anche se vi schizza pura sul braccio o finisce su un tessuto mica lo brucia! Il prezzo va dai 2.5€ ai 4 circa (se la usate solo in lavatrice, con un flacone fate 5litri di candeggina!). Fondamentalmente vi basta miscelare l'acqua ossigenata con quella distillata e la candeggina è pronta. Se la conservate, vi serve però uno stabilizzante che eviti che "vada a male" disperdendo tutto l'ossigeno, inattivandosi. Il conservante che dovete comprare è l'acido citrico (lo trovate nelle agrarie, nei negozi di prodotti per enologia, drogherie, negozi di prodotti ecologici, negozi di detersivi sfusi). (il costo va dai 3€ ai 7-8 € per kg)L'acido citrico si può usare anche per produrre un potente anticalcare e  l'ammorbidente. Sicuramente è uno degli ingredienti che deve avere qualsiasi casa ecologica! L'impatto ambientale è addirittura più basso di quello dell'aceto! Una volta si otteneva solo a partire dagli agrumi, oggi soprattutto per via sintetica a partire dalla fermentazione di lieviti. Su internet troverete tra gli ingredienti della candeggina gentile  anche il detersivo per i piatti (ecologico) che contenendo i tensioattivi fa in modo che il prodotto penetri meglio tra i tessuti.
Per fare la candeggina gentile servono 1 parte di acqua ossigenata e 4 di acqua distillata

Quindi gli ingredienti per un litro sono:

  • 200ml di acqua ossigenata a 130 volumi
  • 800 ml di acqua distillata
  •  mezzo cucchiaino di acido citrico
  • 1 cucchiaio scarso di detersivo per i piatti ecologico
Io ho mescolato l'acido citrico nell'acqua distillata e ho versato tutti gli ingredienti in un flacone. Il flacone per la corretta conservazione non deve lasciar passare la luce e bisogna metterlo lontano da fonti di calore.
In lavatrice potete usarla  anche con la lana e i capi scuri. Se qualche tessuto non vi sembra idoneo potete fare una prova in un angolo nascosto. Potete mettere 50 ml di prodotto nella vaschetta per il candeggio o direttamente in lavatrice con la pallina dosatrice (non insieme al detersivo, ma in una pallina a parte). 
Non "scolorendo" il tessuto e non usando sbiancanti ottici, non aspettatevi il finto bianco abbagliante! Più l'acqua è calda e maggiore è l'ammollo, maggiore è la resa. Se fate un ammollo, potete lasciare il tessuto a bagno anche tutta la notte, ma state attenti agli oggetti metallici che si possono ossidare. 
Quando usate l'acqua ossigenata e l'acido citrico evitate di usare oggetti, contenitori o posate metalliche perché potrebbero ossidare e rilasciare dei metalli.
L'ossigeno che si sprigiona igienizza (basta napisan e amuchina) togliendo anche i cattivi odori causati da proliferazione batterica, sbianca (basta candeggina classica), e toglie alcune macchie (basta con gli smacchiatori tipo vanish o oxy che sfruttano proprio l'ossigeno attivo!) soprattutto quelle organiche tipo sangue (testato) ma dicono anche erba, vino ecc... 
Si può anche fare proprio uno smacchiatore da passare sulle macchie subito prima di infilare i capi in lavatrice. 
La ricetta la copio dal sito di promiseland
174g acqua ossigenata 
691g acqua distillata 
50 g di acido citrico 
80g detersivo piatti 
5 g xantana (questa serve per addensare il prodotto e renderlo simile ad un gel ma potete anche farne a meno)

Io personalmente lascio cadere solo una goccina della candeggina gentile senza usare la seconda ricetta.
Vi accorgerete subito se la macchia ha buone possibilità di sparire perchè a contatto con la candeggina comincerà subito a "frizzare" formando la caratteristica schiumetta.
Presto farò la versione per la muffa e vi aggiornerò. Ecco il link qui
Buona conversione alla candeggina eco! 

Silvia

domenica 5 maggio 2013

Biscotti vegani buonissimi (privi di colesterolo e lattosio)

Mi piace molto cucinare e me la cavo anche bene ma coi biscotti ho sempre fatto un disastro! Mi risultano sempre mollici o duri. Finalmente stasera sono riuscita a fare dei biscotti buonissimi e per di più vegani!
La ricetta l'ho trovata su internet e ho apportato solo una piccola modifica (non volevo assolutamente rinunciare a quei 20g di cioccolato e di zucchero in più!)
Metto il link qui  per correttezza e vi riporto gli ingredienti con la mia modifica.

  • 200g di farina 00
  • 50g cacao amaro 
  • 100g di zucchero 
  • un pizzico di sale
  • un pizzico di bicarbonato
  • circa 1/3 di bustina di lievito per dolci (se non avete il bicarbonato meglio mezza)
  • 80g di acqua
  • 50 g di olio di semi
Procedimento:
mettete insieme tutti gli ingredienti solidi e mescolateli, aggiungete poi l'olio e l'acqua un po' per volta (potrebbe in base al tipo di farina servirne un po' di più o un po' di meno).
Impastate con le mani. Dovete ottenere un impasto morbido, elastico, umido ma che non rimane appiccicato sulle mani. Assaggiate! E' stata in questa fase che ho giunto quel po' di cacao e di zucchero in più.
Stendete col mattarello su un piano infarinato, ottenendo uno spessore di circa 3mm. Tagliate i biscotti e infornate a 180° a metà forno,  per circa 20 minuti.

Consigli: 
Dopo 10 minuti di cottura girate i biscotti e ruotate la teglia (grazie Meg per questo trucchetto!) in modo che la cottura sia uniforme. Per capire se i biscotti sono cotti io ho dato un colpetto col manico di una forchetta (dovreste sentire un rumore sordo e il manico non lascia segni sulla superficie)

Variazioni:
Potete usare una versione ancora più light (meno zucchero e solo 37-40 g di olio)
Si può miscelare la farina 00 con quella integrale o con farine di altri cereali per renderli ancora più salutari 
Potete aggiungere semini ricchi di sostanze nutritive (tipo lino, sesamo..) o frutta secca
E' preferibile sostituire lo zucchero bianco con quello integrale o con dolcificanti naturali (miele, stevia, sciroppi...)
Se volete renderli un po' più simili ai frollini basta aggiungere un po' di olio in più.
Potete invece del cacao e dell'acqua  usare succhi di frutta, o grattugiare le scorze degli agrumi bio.
Insomma potete sbizzarrirvi e sperimentare tutti i tipi di biscotti che preferite usando questa ricetta come base
Visto che questi vengono davvero bene, consiglio di seguire questa ricetta la prima volta e di modificarli le volte successive in modo tale che sappiate regolarvi riguardo la consistenza




 Buona colazione!
Aggiornamento del 9 maggio: ho fatto la stessa ricetta ma ho steso di più  la sfoglia e li ho fatti più piccolini, sono venuti meno fragranti. Quindi non fateli troppo piccoli o sottili! 
Silvia
Non pubblicherò tutte le varianti dei biscotti, dato che la ricetta è sempre la stessa, ma questa mi è piaciuta troppo e la devo pubblicare per forza qui

venerdì 3 maggio 2013

L'orto in balcone

Ormai è da qualche giorno che mi dedico al mio orticello e sono spuntati i primi germogli! Sono strafelice! Per chi non lo sapesse abito al quinto piano di un palazzo, quindi non ho giardino, ma avevo troppa voglia di provare a produrre qualcosa non a Km 0, ma proprio a metro 0! Non ci vuole un gran balcone per coltivare qualche insalatina o ravanello fresco, basta solo organizzare gli spazi! Io sto facendo tutto riciclando il più possibile, senza comprare vasi! I vasi infatti possono essere sostituiti da cassette di frutta e verdura (sia di plastica che di legno) favolose perchè impilabili (quindi adatte ai balconi più piccoli), bottiglie, flaconi, barattoli, contenitori, persino sacchetti!
Perché coltivare un orto in balcone? Innanzitutto perché è una cosa che non ho mai fatto e l'idea di piantare delle piantine, vederle crescere e portarle in tavola mi elettrizza. Ma non solo. E' un risparmio economico. Permette di mangiare verdura appena raccolta, coltivata senza pesticidi o sostanze chimiche. E' un'attività rilassante e piacevole che non richiede molto tempo. Posso coltivare verdura che non ha praticamente impatto ambientale perché non richiede trasporti dal terreno, all'azienda che prepara gli imballaggi, al supermercato, verdura che a non è imballata (quindi niente scatolette varie, pellicole, sacchetti ecc).
Non è certo una mia invenzione, sempre più persone coltivano i loro ortaggi in appartamento! Esistono molti libri appositi, che spiegano quali specie conviene coltivare in balcone e come coltivarle (io ho letto il libro di Grazia Cacciola, "l'orto sul balcone", che per una neofita è l'ideale). Sapevate che persino le zucche e i meloni crescono bene in balcone? :)
Io ho seminato da pochissimo: lattuga da taglio, ravanelli, rucola, valeriana e un bel prato per le mie caviette :) Ho anche una pianta di basilico, una di menta, una di lavanda e una di stevia. La stevia, per chi non la conoscesse, è una pianta le cui foglie essiccate possono sostituire lo zucchero! Si coltiva, si tagliano i rametti o le foglie, si essiccano e una volta frullate  sostituiscono lo zucchero. Secondo alcuni studi questa pianta potrebbe anche curare il diabete e quantomeno è adatta ai diabetici più dello zucchero. Su internet troverete montagne di informazioni al riguardo!
Ma torniamo al mio orto!
Non vi spiego come si coltivano le varie piante visto che il mio pollice non è affatto verde in questo momento, ma vi faccio vedere come si può allestire a costo 0!
Io adoro le cassette in plastica dei fruttivendoli. Queste le ho trovate tutte abbandonate per strada, ma potete andare nei mercati o supermercati dato che ne vengono buttate tantissime!(questa è un pò troppo bassa, meglio  quelle coi bordi più alti)
 Nel caso della cassetta, visto che è troppo forata dovete procurarvi dei teli per foderarla. In questo caso ho usato il sacco che conteneva il terriccio, ma di solito faccio un collage coi sacchetti. Fermate tutto con lo scotch.
 Forate bene la base, per drenare il terreno (io uso una penna, così da fare fori grossi quanto la penna stessa). La base dovete forare per evitare i ristagni d'acqua!
 Versate la terra. Potete mettere sul fondo sassolini, gaietta (secondo me anche tappi in plastica) per rendere la terra meno compatta. (io non ho aggiunto nulla perchè in questo terriccio c'erano già sassolini e legnetti)
 Non avevo un vaso abbastanza profondo per piantare i ravanelli (ci vogliono almeno 20 cm di terra), così ho usato questo grosso sacco, sempre forato sul fondo.
 Qui potete vedere il basilico nel sacchettino !
 Al momento questa è la sistemazione. Ma voglio trovare qualche altra cassetta!

Buon pollice verde!
Silvia

giovedì 2 maggio 2013

Considerazioni e aggiornamenti riguardo il detersivo lavatrice

Ieri lavaggio di tappeti (particolarmente sporchi) un pò deludente ( e anche vero che usiamo solo acqua fredda, che di certo non aiuta). Così ho colto la palla al balzo per continuare le ricerche sui detersivi. 2 cose non mi convincevano dell'attuale ovvero la presenza della soda da bucato (sarà ecologica, sarà naturale, ma la scritta non usare su capi delicati non mi convince) e la presenza di così poco sapone. Ho  fatto due importanti scoperte. Innanzitutto che se frullo il composto riesco a sciogliere il doppio del sapone. Quindi 50g di sapone per litro d'acqua tranquillamente. Si grattugia il sapone, si scioglie in acqua bollente, continuando a mescolare di tanto in tanto finchè non si raffredda, a quel punto avrà la consistenza di un gel compatto, ma con il frullatore ad immersione il problema è risolto! Bellissimo!
Per quanto riguarda soda e bicarbonato, questi si sciolgono formando sali, quindi comunque depositi. La soda è uno sgrassatore ma davvero dobbiamo sgrassare il nostro bucato? Il bicarbonato è un  igienizzante ma non di certo potentissimo e comunque non toglie le macchie. Ho scoperto dopo un po' di ricerche che si può utilizzare un potentissimo disinfettante che non rovina i tessuti di nessun tipo né i colori e che toglie anche le macchie organiche ( sudore, sangue, aloni, vino, caffè ecc). Ovviamente questo prodotto è superecologico: l'acqua ossigenata!
Non si usa l'acqua ossigenata che si utilizza sulla pelle, ma l'acqua ossigenata ad alti volumi, correttamente diluita. Bisogna comprare quella a 130 vol (dal ferramenta, fai da te, negozi per il trattamento del legno ecc), che è un pericoloso acido, bisogna quindi usare i guanti per lavare i piatti quando la si maneggia e diluirla con acqua distillata secondo delle proporzioni precise. A questa soluzione si aggiunge un po' di acido citrico per stabilizzarla e quindi conservarla per un lungo periodo. In questo modo si ottiene una candeggina gentile che però non ha niente a che fare con la candeggina che vendono nei negozi!  La candeggina che vendono normalmente contiene cloro, è inquinante, tossica e pericolosa! Questa invece contiene solo acqua e ossigeno, quindi totalmente biodegradabile! Con una concentrazione maggiore si può anche ottenere un disinfettante per il bagno o togliere le macchie di muffa dal muro o le piastrelle!
Oltretutto stavo pensando che i nuovi detersivi, pubblicizzano la presenza di ossigeno attivo!
La mia idea quindi sarebbe quella di preparare questa candeggina da aggiungere ad ogni lavaggio e fare un detersivo per il bucato con il doppio di sapone e solo un pò di soda (eventualmente da aggiungere nel lavaggio di tappeti o bucato davvero sporco).
Vorrei precisare che non sono contraria all'uso della soda (ottima per pulire i fornelli e la cucina o sgrassare a fondo) né del bicarbonato (ottimo per l'igiene personale e intima, per togliere gli odori dal frigo o dai tessuti non lavabili, per rimuovere i pesticidi dalle verdure), ma che vorrei solo sostituirli in lavatrice!
Farò un po' di esperimenti e poi pubblicherò le novità sul forum...Stay tuned!
Silvia 

mercoledì 1 maggio 2013

Riciclare il pallet/bancali

Qualche giorno fa io e il mio ragazzo siamo andati a trovare suo fratello. Sorpresa delle sorprese mi ha fatto vedere questo bellissimo angolo del garage che ha attrezzato riciclando il pallet! Su internet e fb, troverete migliaia di foto simili ma non posso non  mettere una foto anche qua!



Riciclare un ombrello rotto per creare una shopper

Questa shopper l'ho cucita alcuni mesi fa, recuperando il tessuto di un ombrello rotto. Non saprei neanche spiegarvi come visto che l'ho tagliata e cucita a caso senza seguire un modello né uno schema di lavoro. Semplicemente le ho dato la forma di una borsa per fare la spesa e ho ritagliato le parti in più, aggiungendo poi il manico. E' interamente cucita a mano, ma è facilissima da fare anche per chi non è proprio un mago con ago e filo. Ovviamente è lavabile in lavatrice, impermeabile e più resistente dei sacchetti biodegradabili. Ripiegata entra anche in un portamonete o si può cucire una piccola taschina per contenerla. Adattissima da tenere in borsa per i piccoli acquisti improvvisi

Silvia

Ripiano in cartone per scaffalatura metallica a costo 0

Eccomi! Purtroppo sono stata lontana da casa per un po' e non ho avuto la possibilità di aggiornare il blog! In questi ultimi due giorni mi sono data al giardinaggio sul balcone :) Ho recuperato le cassette della frutta in plastica trovate abbandonate per la città e le ho trasformate in grossi vasi per i miei primi ortaggi, ma al momento non ci sono neanche i germogli e finché non cresce nulla è inutile che faccia le foto. I miei coinquilini per il compleanno mi hanno regalato un libro che volevo tantissimo, "L'orto sul balcone" e di sicuro lo consiglio a chiunque sia un neofita come me, anche se sicuramente è solo una piccola introduzione e necessita di moooolti approfondimenti.
Nel frattempo ieri ho costruito un ripiano nella scaffalatura metallica del ripostiglio. Ho preso un gomitolo di corda e ho costruito una specie di intelaiatura, fissata poi da un mio coinquilino con un nodo particolare (quello che usano i camionisti per fissare le merci per intenderci) che non si può snodare da solo.
Per formare la rete di sostegno o passato il filo in modo casuale, in modo comunque da creare un perimetro, le diagonali e altri segmenti passanti per le aree più scoperte in modo che il ripiano possa poggiarsi e scaricare il peso in più punti possibili.

Ho ritagliato un pannello di cartone da uno scatolone su misura e l'ho poggiato sul telaio
.
Ho utilizzato come se fossero dei cassetti da estrarre, le cassette di cartone duro (tipo quelle che contengono le confezioni di latte al supermercato), poggiate sul ripiano.


Ovviamente, per quanto sia sicura che il ripiano non sia a rischio caduta, evito di mettere oggetti troppo pesanti e comunque li dispongo sui lati tenendo il centro più leggero. Se usate un cartone molto rigido o un piano che non si piega (tipo un foglio di compensato) eviterete anche che questo si possa flettere al centro come il mio in foto.
Questo tipo di piano ovviamente non si può costruire in tutti i mobili, perché è fondamentale la possibilità di fissare bene la corda per creare il telaio.
Spero possa essere utile a qualcuno.
Silvia